Giancarlo Schiaffini, “Ho veduto volare” – Trittico per Boccioni.
Ispirandosi all’autobiografia di Umberto Boccioni, Giancarlo Schiaffini (trombone ed elettronica) e Silvia Schiavoni (voce) hanno allestito una struttura interattiva, basata sulla confluenza e sulla sintesi di scrittura e porzioni limitate di improvvisazione, parti cantate e recitate dal vivo, voci registrate, elettronica ed immagini elaborate al computer da Ilaria Schiaffini.
Il progetto, della durata di un’ora circa, coglie e traspone in chiave musicale lo spirito e l’essenza dell’opera e delle geniali intuizioni di Boccioni. Nel suo complesso, l’impianto è di matrice classico-contemporanea. La scrittura densa di Schiaffini risente delle passate frequentazioni con Luigi Nono e Vinko Globokar, specialmente per la capacità di assemblare sezioni vocali e materiali elettronici, facendoli coesistere in un tutt’uno con gli interventi strumentali.
Silvia Schiavoni ha svolto un massiccio lavoro sulle fonti scritte, adattandole al pensiero di Schiaffini con una gamma vocale amplissima, arricchita da recitativi di sapore futurista e resa ulteriormente espressiva dalla costruzione di fraseggi che conferiscono ai versi un effetto di straniamento. Allontanandosi – od estraniandosi, appunto – dal loro contenuto semantico, ne sfrutta appieno la valenza squisitamente fonetica e musicale attraverso assonanze, allitterazioni, variazioni metriche e cesure ardite.
L’elaborazione computerizzata delle immagini si avvale di opere pittoriche, fotografie d’epoca e spezzoni filmati (il cui soggetto ricorrente è l’acqua): la loro successione e, talvolta, la loro fusione danno vita a loro volta a nuovo materiale visivo, mai commentato dalla musica e mai al suo servizio, bensì in piena simbiosi.
Enzo Boddi- All About Jazz