"I call the series Dubliners to betray the soul of that hemiplegia or paralysis which many consider a city." --James Joyce, Aug1904
Questa suite di circa 70 minuti è stata ispirata dalla lettura dei racconti di James Joyce, Dubliners. La costruzione di un testo ”cantabile” partendo da racconti talmente perfetti ha comportato ovviamente una allegra arbitrarietà nei criteri di scelta e di rielaborazione degli argomenti da musicare: brevi sequenze narrative e tratti lirici si alternano e si sovrappongono, quasi mai seguendo l’ordine originario del tempo dei racconti; tuttavia, gli elementi essenziali delle storie, che in Joyce sono naturalmente sempre storie interiori, sono stati conservati. Nello stesso tempo, è stato compito della musica quello di individuare e indicare quegli ambienti sonori che alla storia interiore del personaggio corrispondono. Lo strumentario musicale è decisamente vario e atipico: con gli archi e la voce sono presenti le percussioni persiane, il trombone e il live-electronics; la scrittura oscilla fra gli estremi della pianificazione rigorosa e l’improvvisazione, percorrendo tutti gli stati intermedi e sfruttando i colori classici, etnici, jazzistici e tecnologici in un insieme mutevole ma inserito in un progetto globale unitario.
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Dublino.
Nassau Street, 1904.
D U B S
SILVIA SCHIAVONI, voce BEATE SPRINGORUM, violino/ viola DANIEL STUDER, contrabbasso MOHSSEN KASIROSSAFAR, zarb, daf GIANCARLO SCHIAFFINI, trombone e live-electronics
discography: DUBS: ART-PUR, APR 04 CD |