quelli che non sanno da dove vengono o dove v'(hanno)
“L’anello mancante”, brano che dà il titolo allo spettacolo, è strutturato secondo un percorso circolare che comprende diversi materiali musicali “bruti” ed elaborazioni del suono dal vivo. Una circolarità imperfetta alquanto zigzagante caratterizza l’andamento della suite, eseguita senza soluzione di continuità, che è stata composta su stimoli provocati dalle occasioni e dai motivi più disparati: immagini, suoni, musica (seria, poco seria, etnica, jazz, improvvisazione, funk, e così via), ricordi, impressioni extramusicali. E’ il risultato di uno stream of consciousness che vaga ludicamente incontrollato fra riflessioni colte in momenti e luoghi diversi.
Il materiale visivo di partenza è composto da una serie di xilografie di Marina Bindella, riprese nei momenti successivi della lavorazione. Queste immagini vengono poi combinate, elaborate e animate in multivisione da Ilaria Schiaffini con Renato Piselli. Il materiale grafico e le sue elaborazioni sono stati ideati direttamente sulla musica e tendono a reinterpretare, con altri mezzi e su un livello parallelo, i motivi ispiratori della composizione, chiudendo così in un immaginario ulteriore anello la descrizione di sensazioni sovrapposte.G.S.
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| GIANCARLO SCHIAFFINI L'anello Mancante/The Missing Chainring
Imprint Records CD IM001, 2000) |
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angular subtraction ©Alfredo Profeta
Musica di Giancarlo Schiaffini per trombone, live electronics e nastro magnetico
Immagini di Marina Bindella
Regia visiva di Ilaria Schiaffini
Multivisione di Renato Piselli
Riprese fotografiche di Umberto Marroni
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Spesso sento la responsabilità di essere un Custode della Memoria: ho sempre la
sensazione della catastrofe imminente: se la memoria si perde si perdono le idee, si
perdono i suoni; è come non fossero mai stati elaborati, sgorgati, vissuti.
Vi starete chiedendo come questa affermazione sia in relazione con la musica che
Giancarlo Schiaffini ha prodotto in questo Anello Mancante. Basta considerare che
quando un suono in qualche modo viene affidato a un supporto riproducibile, viene
affidato contemporaneamente alla memoria di chi ascolta, comunque, con un viatico di
trasmissione e trasmissibilità in un continuum circolare. Pensate ad un anello centrale dal
quale in soggettiva l’Autore guardi a altri da sé oggettivi, sdoppiamento, moltiplicazione,
call and response, antifonia.
Dunque non un anello mancante nel senso di un legame mancante ma di un legame
presente, interno ed esterno, che si può o non, utilizzare, anello di una catena da
richiudere, che Schiaffini utilizza, quando vuole e come, per proiettare in avanti le idee
musicali.
Ogni volta nuovo ma non diverso.
Come la prima volta. Io ricordo il Pithecantropus Erectus - nella classificazione
mingusiana - un Australopiteco africano che si diffuse nell’Africa orientale all’inizio del
Pliocene, in un periodo che va dai 4-5 milioni di anni a poco più di un milione di anni fa.
Egli aveva il senso del fare concreto, con le mani: l’uso del pollice opponibile lo fece
evolvere con una grande rapidità. Lo vidi divenire homo habilis poi homo erectus infine
homo sapiens:, quando passò dal fare con le mani al fare con le parole.
L’Anello Mancante avuto la sua prima esecuzione pubblica nel 1998 all’Acquario di Roma
e, nel 1999 è stata eseguita al Frederick Loewe Theater della New York University, in un
concerto organizzato in collaborazione con l’Istituto italiano di Cultura di New York.
dalle note di Alfredo Profeta al cd the Missing chainring |